Asciutto, breve, pesante d’impatto ma leggero come lettura. Queste sono le parole che userei per descrivere l’ultimo libro di Claudio Morandini, La conca buia. La storia del sindaco Franco Gavaglià e della sua assurda campagna elettorale, è anche divertente a tratti, ma eviterei comunque di inserire quella parola nell’elenco dei suoi pregi. Lo evito perché non voglio creare delle false aspettative. Insomma La conca buia è tutt’altro che una commedia. È un libro abbastanza breve e piuttosto scorrevole, che lascia nel lettore un segno forte e importante, una traccia profonda come l’impronta di una scarpa da montagna nel fango umido. E leggerlo richiede lo stesso sforzo di una camminata in montagna. Hai una meta, un punto da raggiungere, un picco magari, ma il cammino verso quella destinazione offre tantissime emozioni e impressioni: bellezza, stanchezza, sudore, risate e dolore. Poi alla fine ci si arriva, e solo allora si può dire se la gita valeva la fatica. Essendo arrivata all’ultima pagina di La conca buia, posso dire con certezza che ne è valsa la pena.
(Eva-Kristin Urestad Pedersen, Internazionale, 13 ottobre 2023)