In La conca buia (nottetempo), Claudio Morandini dà voce a Franco Gavaglià, un politico locale che aspira alla rielezione alla carica di sindaco del suo paese di montagna. Un compagno di partito gli suggerisce di portarsi agli incontri pubblici il vecchio padre per ingraziarsi gli abitanti, mostrando attaccamento a persone e tradizioni; lui detesta il padre che da bambino lo picchiava e infieriva su sua madre, ma accetta il suggerimento e imbottisce l’uomo di tranquillanti per evitare che dia in escandescenze come fa di solito. Il libro è scritto in forma di lettera alla figlia Leda, una ragazza piena di buone intenzioni, che ama padre e nonno: il protagonista rievoca la propria infanzia infelice per spiegare alla ragazza cosa ha subito e chi è veramente il vecchietto dall’aria innocua. Persino la conca buia, un posto che Franco aveva scoperto da giovane e in cui si rifugiava costruendo statue di sassi era stato violato dal padre, sempre pronto a distruggere quello che lui costruiva. La campagna elettorale prosegue in un crescendo di colpi bassi e il suo esito non sarà quello sperato dal protagonista. Una storia locale che riflette in modo tragicomico il malcostume di un intero paese, la cui unica speranza sono i giovani in bilico tra la compassione per la generazione passata e il desiderio di fuga da un ambiente asfittico.

(Rai Cultura, a cura di Federica Velonà)

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