Dopo Nora e le ombre, dopo Le larve, Claudio Morandini correva il rischio di farsi una fama da romanziere del mistero e dell’orrore, di lucido indagatore e fustigatore di aldilà improbabili, di passati inconfessabili e di presenti miserie. In questo terzo romanzo, Rapsodia su un solo tema. Colloqui con Rafail Dvoinikov, l’atmosfera è completamente diversa. Ethan Prescott, giovane e brillante compositore americano – parliamo di musica “colta”, “classica”, per intenderci – decide di occuparsi di un musicista russo, in qualche modo sopravvissuto al comunismo, un maestro nascosto e controverso, autore di musiche importanti, alcune di valore assoluto. Intorno ai colloqui tra i due musicisti Morandini tesse una serie di racconti che riguardano il privato del giovane e il passato del maestro, insieme a documenti, trascrizioni di interrogatori, recensioni e testimonianze. C’è anche lo scritto di un musicista del settecento antenato di Dvoinikov, uno strano Viaggio musicale nel secolo ventesimo che offre a Morandini la possibilità di descrivere la musica del nostro tempo attraverso l’effetto di straniamento descritto dai critici russi inventori dell’analisi formale della letteratura.
Il romanzo è fruibile a diversi livelli: c’è la storia personale, anche sentimentale, del protagonista Ethan Prescott. C’è il buio clima della dittatura staliniana che permette a un musicista mediocre di perseguitare e umiliare l’eccellenza di artisti che non può comprendere. C’è l’umorismo di Morandini, che fa parte del suo stile, ma qui non è più di color nero, è più disincantato che cinico. C’è un panorama della scena musicale contemporanea dove l’autore spazia con disinvoltura sia dal punto di vista storico che da quello tecnico.
Ma soprattutto Rapsodia su un solo tema è quello che dichiara di essere: un romanzo – cioè un racconto che intrattiene descrivendo il mondo e la vita come nessuna storia o cronaca è in grado di fare.

(Giulio Cappa, “Buongiorno Regione”, RAI Valle d’Aosta, 23 aprile 2010)

http://www.youtube.com/watch?v=37zrTrlXGhM

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