La montagna… appare in questo libro per quello che è: rude, affascinante e solitaria, spesso per nulla attraente. Un posto in cui si può anche perdere la testa.
(Camilla Valletti, L’Indice dei libri del mese, settembre 2018)

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Con Michele Marziani, a Corezzo, nell’ambito del Libra – Casentino Book Festival, 13 ottobre 2018.

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Bonifacio… insegna a quel badalocco di ragazzino a non aver paura degli altri, a farsi invisibile, e gli costruisce un costume fenomenale, leggero, potente, fatto di foglie, rami, resina, bruchi, bacche, ossicini: un costume che serve a non temere l’incontro e che si disfa poco a poco per permettere di mostrarsi e di essere sé stessi.
(Caterina Ramonda, Andersen, dicembre 2018)

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Apologo delicato ed ecologista.
(Alessandro Raveggi, Wired Italia, febbraio 2020)

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Il libro appartiene a una collana pensata per i ragazzi. Adulti, rubate questo libro ai vostri figli. È un consiglio che non potete rifiutare.
(Elio Grasso, Pulp Libri)

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Non è certo una montagna edulcorata e con il filtro – da premio Strega, insomma – quella raccontata da Morandini.
(Fabrizio Ottaviani, Il Giornale)

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Presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, il 31 gennaio 2020, in occasione del concorso “La pagina che non c’era”.

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Claudio Morandini ben dice i meccanismi di un paesino di montagna.
(Caterina Ramonda, Andersen, settembre 2018)

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Morandini rifugge dai percorsi scontati.
(Guido Conterio, Diacritica n. 24, dicembre 2018)

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Ecco, datela a lui. La nostra bella lingua italiana, continuamente massacrata, storpiata e offesa… Datela a Claudio Morandini, che ne avrà cura, la riempirà di coccole e di amore. E tutto questo senza strafare, senza bisogno di effetti speciali. Perché il suo ingrediente segreto è semplicemente l’eleganza.
(Giovanna Repetto, Il Paradiso degli Orchi)

Bookcity, Milano, 15 novembre 2018.

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The author’s evident willingness to free him-self of the burden of previous literary works is summarised in a few pages, with skilful sarcasm, from the critical point of view of the young lead-ing character of the novel.
(Giacomo Zanolin, J- Reading, Journal Of Research And Didactics In Geography, December, 2019)

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Un racconto schietto, ricco di fantasia, che ben si amalgama alla realtà più dura.
(Anna Girardi, Montagne 360, settembre 2018)

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Nella storia di Remigio e della sua crescita e formazione, che appaiono incomplete finché si limitano a quanto il ragazzino ha imparato a scuola, e si affinano e si ampliano solo grazie all’esperienza a contatto con la natura e con il saggio uomo dei boschi, si incontra anche il tema del bullismo, trattato con discrezione e semplicità, come comportamento che già reca in sé il proprio fallimento e la propria condanna.
(Eleonora Bellini, Mangialibri)

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Un romanzo breve ma intenso che sa affrontare temi importanti, come il bullismo, con delicatezza e attenzione, lasciando intravedere la strada per la salvezza.
(Claudio Volpe, Il Raccoglitore)

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Delicatissimo, pieno di fantasia, sfrenato e dalla tematica fondamentale, ossia l’atrocità mortifera e insensata del bullismo.
(Gabriele Ottaviani, Convenzionali)

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Con Anna Girardi, al Museo del Bambino di Milano, nell’ambito del Milano Montagna Festival, 26 ottobre 2018.

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Non ci sono più i Carnevali di una volta.
(Gaetano Lo Presti, La Stampa – Aosta, 19/9/2018)

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Questo romanzo, scritto in modo fluente e piacevole, per il tema trattato, entra di diritto nei libri da consigliare ai ragazzi.
(Daniela Scerri, Due per tre fa cinque)

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 Una bellissima storia sul bullismo, sulla natura e sul rispetto di ogni creatura.
(Libri in volo libero)

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Delizioso romanzo breve che, ricordando la leggerezza e la magia degli scritti di Italo Calvino e Dino Buzzati, compie quel che dovrebbe essere la norma dei buoni romanzi per ragazzi: trasmettere messaggi non didascalici, divertire con la fantasia e soprattutto provare a raccontare il loro mondo con occhi diversi da quelli degli adulti.
(Il Mangiacarte)

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Emerge un quadro iperrealista di una micro-società alienata ed alienante, adusa alla violenza così come al rigore dei lunghi inverni e molto lontana da quella visione edulcorata ed urbanocentrica che concepisce la montagna esclusivamente come luogo di benessere e svago.
(Giovanni Ravalli, Bollettino CAI Prato, 2022)

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An enchanting and original story about mountain trees and bullies.
(New Italian Books)

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