Un viaggio onirico nei segreti di un villaggio alpino

Giunta nel borgo alpino di Crottarda per studiare i canti dei pastori, una studentessa si imbatte in vecchi gnomi con il gozzo di gommapiuma; in fanciulle psicolabili che di notte, nelle radure, si concedono a creature evanescenti; in intagliatori di figure forse umane, forse bestiali. Stavolta la maestria allegorica di Morandini oppone una comunità ossessionata dalla festa e dalla faida al mito del linguaggio segreto, sorta di lingua adamitica allusiva di una letteratura marginale, ma pronta a difendere il proprio privilegio.

(Fabrizio Ottaviani, Il Giornale, 28 luglio 2019)

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