Nei cunicoli sotto Crottarda

Autelor contro Crottarda, quelli di sopra contro quelli di sotto, “quelli là” gli uni per gli altri. Autelor è sempre illuminata dal sole, Crottarda – situata sul versante in ombra della montagna – quasi sempre nell’oscurità. C’è una rivalità feroce e atavica – ma anche comica – tra gli abitanti dei due paesi, i quali si fanno continuamente dispetti, spesso cattivi, a dimostrazione che il carattere degli uni non è poi molto diverso dal carattere degli altri: se quelli di sopra e quelli di sotto si scambiassero di posto fatti e vicende rimarrebbero probabilmente inalterati. Perché è tutta gente di montagna, chiusa, diffidente, ostile, gente che nessun altro nostro scrittore sa raccontare meglio dell’aostano Claudio Morandini. L’io narrante di questo suo ultimo romanzo “montano”, Gli oscillanti (Bompiani), è quello di una ricercatrice, una giovane etnomusicologa, che torna a Crottarda dopo molti anni per registrare i canti con cui i pastori comunicano da valle a valle. I crottardesi, tuttavia, alzano un muro nei suoi confronti, a partire dal sindaco, un tipo ambiguo e burlone. La ingannano, la depistano, non le danno retta. Ad eccezione di una misteriosa ragazza, Bernardetta, che dorme nella camera accanto alla sua, ma che di giorno vive nei canali sotterranei del paese. La giovane ricercatrice scoprirà che i suoi appunti non servono a nulla, ma – ultimo di numerosi eventi magici – incontrerà uno speleologo che diventerà il suo nuovo amore.

(Riccardo De Gennaro, Il Reportage n. 41, gennaio 2020)

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