I silenzi e le attese di Morandini

«Cominciamo dal titolo, Catalogo dei silenzi e delle attese. Il libro è nato proprio così, attraverso la selezione delle pagine, dei racconti, dei frammenti che potevano essere ricondotti a questi motivi, che a quanto pare mi sono congeniali». Claudio Morandini… racconta così la genesi del suo ultimo lavoro, il romanzo edito da Bompiani che sarà presentato in prima azionale mercoledì 30 marzo, alle 20.30, al Teatro Splendor nell’ambito della Saison Littéraire.
Catalogo dei silenzi e delle attese è dunque una sorta di biografia, dall’infanzia all’età adulta, una raccolta di istantanee, di schegge di vita «ricondotta a un unico personaggio, che ha preso il nome di Cosimo Peragalli. In un certo senso ho “stanato” i personaggio di Cosimo Peragalli là dove si era nascosto, dietro ad altri personaggi con altri nomi e altre caratteristiche. La sua figura ha dato continuità al libro, ne ha fatto appunto un romanzo (“forse”)».
Una biografia, ma non un’autobiografia, come tiene a precisare l’autore: «Cosimo non sono io! È una figura indipendente da me, che si rivela un po’ alla volta, anche se dobbiamo chiederglielo per favore, di dirci qualcosa di più dei suoi pensieri e delle sue emozioni». Osimo Peragalli è indolente, pacioso, vuole essere buono o apparire tali agli altri covando in sé pensieri di limpido egoismo, «confonde, diremmo, la bontà con l’inerzia, con il non far male – con il non farlo volontariamente. Il suo mondo interiore è un mare ricco, ma afflitto da una persistente bonaccia. I rapporti umani, familiari e amorosi che coltiva sono frammentari, episodici, discontinui. Li osserva, e in essi osserva se stesso, come dall’esterno, come da una certa distanza, seppure con una lente».
(…)

(Erika David, Gazzetta Matin, 28 marzo 2022)

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