Ecco il frutto di un altro di quegli incontri fortuiti e fortunati che avvengono attraverso internet. Ho conosciuto Claudio Morandini tramite MySpace e mi ha incuriosita la dedica che ha scritto nel libro che mi ha inviato: “scherzo macabro”, lo ha definito. Macabro è macabro, non c’è che dire, non fosse altro che per il tema trattato. Ma è anche fortemente ironico. Divertente, in certe pagine. Drammatico in altre.
Nora è una bravissima donna, di quelle che forse non esistono più: sposata con un uomo solido e fedele (memorabili le pagine dei loro rapporti sessuali, roba che se succedesse a me mi taglierei le vene, penso), madre di un adolescente ribelle, insegnante di religione in una classe in cui gli allievi sono, per usare un eufemismo, disinteressati. Ma Nora non si sente frustrata, anzi. Esprime la sua creatività attraverso la scrittura: dopo lunghe ricerche, sta ultimando un libro sulla vita della contessina Aurora, morta in odore di santità. Il destino però si accanisce contro Nora nella figura di una agguerrita rivale, la spregiudicata Enrichetta, che sta scrivendo un libro sullo stesso argomento. Nel momento in cui Nora decide di non cedere ai ricatti di Enrichetta deve affrontare delle situazioni di fronte alle quali è totalmente impreparata: le pesanti e minacciose avances di tale Cuzzalla, adolescente sbruffone; il rischio che la relazione (platonica, platonicissima) con il padre di uno dei suoi allievi diventi di dominio pubblico; la crescente ribellione del figlio; le velate allusioni del suo datore di lavoro, un prete che sembra leggerle nel pensiero…
Nora e le ombre è inquietante non tanto per ciò che dice, ma per ciò che non dice. Per la storia di Aurora, martire e vittima di strani fantasmi. Per certe strane coincidenze che accadono nella vita di Nora. Per le incomprensioni generate dalla mancanza di dialogo. Per i drammatici fatti umani, che non hanno nulla di soprannaturale, che accadono nel finale. Il tutto è raccontato benissimo, con stile elegante che dosa umorismo e drammaticità. Un libro difficilmente inquadrabile in un genere, ma sicuramente degno di essere letto.
(Alessandra Buccheri su “L’Angolo Nero – il blog del mistero”)

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