Le larve è il secondo romanzo di Claudio Morandini, valdostano, già autore di Nora e le ombre. La quarta di copertina rivela la natura del libro: una storia intrisa di atmosfere gotiche, una saga familiare che è anche racconto di formazione passando attraverso ammiccamenti alla letteratura d’appendice e al poliziesco. Straordinaria commistione, aggiungo, di ottima scrittura e dedizione alla letteratura di genere.
Il racconto procede in prima persona attraverso i ricordi del narratore, tormentato dal passato mentre nel presente avvengono cose inspiegabili. Persone che si comportano come animali, larve che divorano i frutti della terra dall’interno, violenza psicologica e alcuni colpi di scena che condurranno a un finale sorprendente.
Questo romanzo avvince e irretisce, avvolge e inquieta. La prosa è elegante ed evocativa ornata da belle frasi barocche che si accompagnano perfettamente alla trama. Emerge il ritratto di un padronato decadente e annoiato, ragazzi crudeli e donne fragili, deboli signorotti manovrati da superuomini che a tratti sembrano perdere la connotazione umana trasformandosi in entità maligne, quasi animalesche.

Le persone, al pari degli insetti, strisciano, si nascondono e tramano con la complicità di una natura selvaggia e a tratti brutale: nebbia, la terra come una madre a cui tutto fa ritorno, inondazioni. Notti che sembrano non aver mai fine in cui tutto può succedere. Il lettore si ritrova quasi profanato dalla forza con cui i protagonisti della vicenda sono smascherati, rivelati. Claudio Morandini come un sapiente chirurgo mette a nudo le complessità dell’essere umano, la forza dell’odio e dei desideri, esplorando gli anfratti più profondi della mente.
(Barbara Baraldi, http://www.thrillermagazine.it/libri/7083/)

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