L’ultimo romanzo di Claudio Morandini ha un titolo abbastanza inquietante se rapportato all’ambiente in cui si svolge la vicenda, e ancor più se consideriamo che il tiranno in questione è il rettore di un’università italiana.
Sin dalle prime pagine, veniamo a conoscenza di una scomparsa, quella del rettore dell’Università di Matera, e nel corso della vicenda ciò che sembrava essere un caso isolato si rivelerà invece una sorta di preoccupante consuetudine. Numerosi sono infatti i docenti universitari che svaniscono nel nulla, come il prestigio culturale che incarnano.
Mentre tutti si eclissano, nell’Università al centro della vicenda ritorna il terrore del corpo docenti, il rettore conosciuto come “il tiranno”. Le gesta grazie alle quali l’uomo si è meritato tale appellativo restano ignote, ma la sola ipotesi della sua presenza in facoltà fa sì che la paura, il terrore e lo sgomento si manifestino apertamente nei suoi sottoposti. È il caso di Calandrone, che conosciamo mentre emana “un alito che rivela tutto un tormento interiore”, e la psoriasi comincia a manifestarsi per l’agitazione. Come la paura, anche la decadenza del potere viene descritta nelle sue manifestazioni fisiche, ad esempio la lentezza esasperante dei gesti, il gonfiore delle membra, la flemma del parlare. Un declino tangibile che non compromette l’influenza del rettore-tiranno. D’altra parte il nome che Morandini gli attribuisce la dice lunga: La Sansa, ovvero la parte più pesante, maleodorante e indigesta di un elemento di per sé ricco come le olive.
L’inaspettata ricomparsa del tiranno scatena reazioni dettate dalla paura, come le ipotesi di complotto per “farlo fuori” spingendolo giù dalle scale, o grazie all’assalto da parte di cani inferociti. A temere il rettore e soffrirne terribilmente, come si è detto, è Calandrone, tanto schiavo del panico da vivere solo per fare fuori il nemico. Accanto al professore fifone c’è il collega Villani che, sebbene consapevole dei rischi derivanti dal ritorno di La Sansa, non approva i piani omicidi di Calandrone, e preferisce sfogare la tensione intessendo relazioni con colleghe e avvenenti studentesse. La sua calma apparente viene messa a dura prova dall’improvvisa scomparsa di La Sansa e dall’inevitabile arrivo delle forze dell’ordine attirate dall’ennesimo caso di sparizione. A questo punto fa il suo ingresso nella vicenda l’ispettore Maderna, custode dell’ordine e della giustizia che, grazie al suo fare pacato e ai modi affabili, riesce a sciogliere la lingua a tutti, anche al Professor Villani.
Morandini costruisce la vicenda nello scenario, fisico e intellettuale, dell’apparato accademico e in primis dei suoi esponenti che, impegnati in improbabili ricerche e furtivi amori, assecondano il rilassamento della disciplina universitaria e assistono tristemente partecipi al conferimento spropositato di lauree honoris causa. Le indagini di Maderna si svolgono in aule polverose, uffici malmessi e sotterranei maleodoranti che, però, custodiscono tesi e corposi lavori scientifici. Tra ansie, paure e sospetti, la scomparsa del rettore La Sansa condurrà a un epilogo inaspettato ma purtroppo aderente alla realtà in cui decine di cervelli in fuga danno lustro alle nazioni d’adozione.
Lo stile di Morandini è molto lineare e la scrittura fresca e immediata concorre a trasmettere la giusta carica di ironia e comicità a una situazione di per sé preoccupante.
Un’ultima nota va alla collana Inchiostro rosso dell’Agenzia X, inaugurata da questo libro. A differenza del classico noir in cui il fine ultimo è la restaurazione dell’ordine sociale grazie all’intervento di un investigatore, nel noir di “Inchiostro rosso“ i protagonisti sono mossi da un’idea di giustizia sociale, a prescindere che siano o meno poliziotti e investigatori.
Una lettura dolceamara dunque, che denuncia ironicamente la decadenza universitaria attraverso l’apparizione e quindi la scomparsa di un rettore particolarmente temuto. Il fatto che l’accusa venga mossa da uno scrittore che è anche insegnante in un liceo conferisce valore di testimonianza al breve ma intenso romanzo.
(Maria Grazia Piemontese, http://www.libriconsigliati.it/il-sangue-del-tiranno-claudio-morandini/)

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