Dopo “Nora e le ombre” e “Le larve” Claudio Morandini firma “Rapsodia su un solo tema” (Manni editore). Un romanzo-matrioska, in cui l’autore alterna, in un esercizio di stile, lettere appassionate a frizzanti dialoghi, pagine di diario a saggi, trascrizioni di pamphlet ad analisi di composizioni immaginarie, per raccontare di musicisti che parlano di altri musicisti che immaginano la vita di altri musicisti, i loro sentimenti e aspirazioni. La rapsodia del compositore russo Rafail Dvoinikov, apparentemente protagonista in realtà sottofondo, evoca istanti, genera riflessioni, scortando i personaggi “su un solo tema”: suonata una volta, all’inizio, la musica si fa sfuggente e il sapore dell’attesa tradita dolce-amaro. Il punto di vista è mutevole, ora lieve e fatuo, affidato a Ethan Prescott, ora riflesso dell’amaro disincanto di Dvoinikov, ora divertito e sconcertato. La scrittura risulta sospesa, inconclusa, intrisa di ironica malinconia. Il lettore tuttavia viene soccorso nel finale, inatteso.

(Joëlle Cunéaz, “La Stampa” , 11 agosto 2010)

 

 

 

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