Il sangue del tiranno è ambientato in una cittadina di provincia, dentro e intorno alla sua gigantesca inutile università sorta dalla riconversione di una struttura in passato adibita ad altri scopi. Inutile perché frequentata da pochissimi studenti per la cui attenzione concorrono disperatamente docenti frustrati e logorati da carriere difficili e precarie. Il tiranno è il vecchio temuto rettore che i sottoposti speravano definitivamente a riposo e che invece ritorna a farli tremare con gesti e silenzi forse minacciosi. Non vorremmo rovinare al lettore il piacere di scoprire da sé la spiegazione del fatto letteralmente di sangue che dà il titolo al racconto. Basti dire che Il sangue del tiranno è pubblicato dall’editore Agenzia X di Milano nella collana noir “Inchiostro rosso” orientata a presentare indagini mosse più da un’idea di giustizia sociale che dall’esigenza di ristabilire un ordine turbato. Claudio Morandini impiega qui la sua scrittura misurata ed efficace a tessere un racconto giallo-nero in cui, com’è sua consuetudine, tutti i personaggi sono visti dalla parte delle loro debolezze. Umorismo quindi, ma anche mistero da svelare, e, ancora, perché no, una punta di indignazione civile – si chiamavano una volta sassolini nella scarpa: uno riguarda, lo abbiamo visto, le cattedrali – pardon – le università – nel deserto; l’altro il sistema nostrano di trasmissione del sapere, caratterizzato anche ai suoi più alti livelli da camarille, tirannie, cooptazioni, cognatismi.

(Giulio Cappa, “Buongiorno regione” e TG Regione Valle d’Aosta, 26 maggio 2011)

http://www.youtube.com/watch?v=ZtpRfwSTPfE

 

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