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Per quanto si rintraccino nel testo echi letterari che fanno pensare a Landolfi, Celati e Savinio o addirittura al Satyricon… i rimandi sono solo lievi orme in un sentiero solcato da un passo forte, unico e pieno di suggestioni ed allegorie. L’inconfondibile passo di Claudio Morandini.
(Stefania Celesia, “Gazzetta Matin”)
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Avventure disperate quanto comiche. (“La Nuova Sardegna”)
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A gran giornate è un’opera grottesca tirata giù con ingegno e con prodigiosa fantasia da uno scrittore dalle eccezionali abilità stilistiche. In A gran giornate ci sono personaggi vivi e scene bizzarre, anfratti di mistero e squarci di fantasia. (Francesco Sasso, “Retroguardia 2.0″)
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Morandini gioca ogni sorta di tiro ai suoi personaggi, compreso quello che dice io, compresi i lettori del suo libro, volta a volta trascinati in storie che rivelano sempre qualcosa di diverso da quello che sarebbe convenzionalmente prevedibile. (Giulio Cappa, TG della Valle d’Aosta)
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Altre opinioni nel blog “Iperboli, ellissi” (http://ombrelarve.blogspot.it).